Di fronte allo sgomento e allo sconcerto della cristianità dopo la conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi (1453), Nicola Cusano - forse il più grande pensatore alle origini della modernità — lancia una risposta di alto profilo teologico e politico: la pace e il dialogo sono necessari e possibili sulla base della fede nel Dio unico che è il cuore di tutte le religioni, la cui diversità viene essenzialmente ricondotta alla diversità dei riti. La pace della fede è un dialogo in cielo — dove questa tesi è dibattuta e alla fine confermata dal Verbo - che rimanda ad un dialogo in terra da tenersi a Gerusalemme, punto di convergenza delle tre grandi religioni monoteistiche ( ebraica, cristiana, musulmana] e delle confessioni cristiane. Uno dei grandi classici della pace, accompagnato — in questa nuova edizione italiana di Graziella Federici Vescovini — da La Lettera a Rodrigo Sanchez (sul concetto di chiesa che la “via della pace e della dottrina” implica) e dalla Congettura sulla fine del mondo (per la prima volta qui tradotta in italiano), un breve trattato che inserisce la tesi del Cusano in una singolare e suggestiva dimensione escatologica.