«La Chiesa, nei suoi Episcopati Nazionali, come già nei suoi Pontefici, si è sentita provocata dalla storia a riaprire il Vangelo della Pace, per interrogarsi e riproporsi una fedeltà ed una testimonianza più rispondenti alla missione, così fortemente riespressa nella "Lumen Gentium", di segno e strumento di comunione con Dio e di unità di tutto il genere umano. Oggi non si tratta più di domandarsi come si possa costruire un futuro "ispirato al Vangelo", ma se si possa pensare il futuro, essendo l'Umanità giunta a possedere una potenza demoniaca tale da poter provocare l'anti-Genesi e distruggere il proto-Evangelo.
Il rischio di un cortocircuito tra l'inizio e la fine dell'umanità non è mai stato così evidente e possibile, il rischio di schiacciare definitivamente in un annichilimento allucinante non solo la creazione, ma anche la redenzione e la Pentecoste. I Papi prima, gli Episcopati poi. In un clima di crescente coscientizzazione e schieramento di campo di sempre più numerosi gruppi e movimenti di credenti e non credenti, di ogni razza, nazionalità e lingua, di tutti i continenti - soprattutto dei popoli a regime democratico - la causa della pace ha conquistato spazi e acquisito convinte condivisioni».